di Patricia Highsmith
1955
Patricia Highsmith, con
questo romanzo, è riuscita a creare un personaggio immortale, quasi
un prototipo del geniale imbroglione. Tom Ripley è timido ma
scaltro, bugiardo, anonimo tanto da passare sempre inosservato, non
spicca ma sa farsi valere e quando vuole qualcosa la ottiene, non
importa come. Il suo cinismo lo porterà dall'essere un piccolo
truffatore a ricco uomo di mondo.
Tom è un giovane
newyorkese che vive modestamente, senza un impiego fisso. Piuttosto
che lavorare come qualsiasi comune mortale, si ingegna per vivere di
rendita grazie a piccole ma numerose truffe agli uffici statali e
alle banche.
La sua vita è ben lungi
dall'essere tranquilla: è costantemente paranoico, terrorizzato di
essere seguito da qualche truffato o dalla polizia. È per questo
motivo che accetta volentieri l'incarico di Herbert Greenleaf, un
ricco uomo d'affari, il cui figlio, Dickie, se la sta spassando in
Italia tra vita mondana, aperitivi e gite in barca, senza avere
intenzione di rientrare in America per lavorare nell'azienda di
famiglia.
Greenleaf, convinto da
Tom che questi sia un caro amico del college di Dickie, gli offre un
compenso e un viaggio spesato nel Bel Paese per convincere il figlio
a ritornare a casa.
Ripley raggiunge così
Mongibello, un paesino di invenzione della scrittrice e che si trova
in provincia di Napoli. Attraverso una serie di bugie e sotterfugi,
Tom si approccia a Dickie e alla sua fidanzata Marge, facendogli
intendere di avere frequentato le stesse scuole e la stessa cerchia
di amici a New York. Tom non lascia nulla al caso: si è documentato
in modo accurato su luoghi e persone e ha pianificato ogni battuta
del copione che recita con Dickie.
Dopo aver conquistato la
fiducia del giovane rampollo, Tom si ambienta a Mongibello e si
abitua allo stile di vita italiano, passando le giornate in ozio tra
bagni di sole, aperitivi e gite in barca.
Il rapporto tra Tom e
Dickie si fa sempre più stretto, tanto che Tom inizia morbosamente a
desiderare di essere Dickie. Chi non accetta l'invasione di Tom, che
nel frattempo si è stabilito nella casa di Dickie, è invece Marge,
che nutre nei suoi confronti sospetto e gelosia.
I due ragazzi trascorrono
infatti sempre più tempo insieme, passando anche alcune notti fuori
Mongibello. Tom, ben lontano dal riportare a casa Dickie, è
intenzionato a sfruttare al massimo i soldi del giovane ricco e del
signor Greenleaf.
La preoccupazione di
Marge per la pessima influenza di Tom su Dickie accresce sempre più,
fino a trasformarsi in vera e propria disperazione quando Tom fa
ritorno da una gita a Sanremo senza Dickie. Ripley spiega alla
ragazza che il fidanzato ha deciso di fermarsi a Roma e che ha
bisogno di stare da solo.
Menzogna dopo menzogna,
Tom Ripley costruisce una storia per giustificare l'assenza di Dickie
e coprire le tracce del misfatto compiuto per sbarazzarsi dell'amico.
Quello che rimane di Dickie sono due anelli che portava sempre e che,
da adesso, sono indossati da Tom.
Ecco che inizia così la
seconda parte del romanzo, ambientata prima a Roma e poi a Venezia.
Tom, grazie alla rendita
che incassa al posto di Dickie, prende casa in uno splendido palazzo
nella capitale e inizia a vivere l'esistenza che ha sempre sognato:
una vita solitaria fatta di mostre d'arte, passeggiate tra i
monumenti, ristoranti e serate passate a suonare il pianoforte.
C'è qualcosa di
inquietante in Tom, poiché non solo si sostituisce a Dickie, ma ne
assimila anche i modi di fare, la parlata e la postura, oltre che a
indossare i suoi vestiti.
Nonostante la ricchezza
raggiunta, la paranoia prende nuovamente il sopravvento su Tom. A
quanto pare, per i giovani rampolli amici di Dickie l'Italia è il
must per passare le vacanze e sperperare i soldi dei genitori. Sembra
che tutti loro siano alla ricerca di Dickie, che non si è presentato
ad alcuni eventi mondani per lui irrinunciabili, come l'annuale
raduno per sciare a Cortina.
Un giorno, alla porta di
Tom/Dickie si presenta Freddie Miles, che ha scovato l'indirizzo dove
l'amico alloggia a Roma. Per Tom diventa complicato tenere a bada
Freddie, che non crede alla storia inventata dal ragazzo per
giustificare l'assenza dell'amico. La situazione si complica
ulteriormente con l'arrivo sia di Marge, intenzionata ad avere da
Dickie delle spiegazioni sulla loro rottura, che della polizia che
sta indagando sul ritrovamento di una barca con tracce di sangue
rinvenuta a Sanremo.
Tom si sente in trappola:
deve fingere con Freddie e Marge per coprire l'assenza di Dickie e,
al contempo, recitare la parte di Dickie con la polizia, che lo crede
coinvolto nell'omicidio di Tom.
Le abilità istrioniche
di Tom/Dickie si sviluppano in un crescendo di suspense che coinvolge
il lettore, travolgendolo nelle imprese di Ripley al limite del
possibile per non essere smascherato.
Sebbene sia un
personaggio con valenza negativa, è spontaneo tifare per Tom Ripley,
il quale suscita soprattutto empatia per il modo in cui si cruccia
nella sua aspirazione di voler far parte di un mondo snob ed
elitario, le cui persone però intuiscono le sue umili origini e le
sue mire, non accettandolo così del tutto.
Eppure Tom si ostina nel
suo obiettivo, arrivando a compiere omicidi e raggiri, che lo
porteranno a rifugiarsi a Venezia. Marge, altrettanto caparbia e
sfiduciata dal lavoro della polizia, gli resterà alle costole,
coinvolgendo nelle ricerche il padre di Dickie e un investigatore
privato. Riuscirà Ripley a farcela anche questa volta?
Questo thriller
psicologico si legge tutto d'un fiato, nonostante il ritratto
dell'Italia che ne emerge sia poco edificante e stereotipato. La
trama è ben congegnata e le azioni si sviluppano in un crescendo
incalzante.
Il successo del
personaggio letterario di Ripley è stato tale che Patricia Highsmith
ha scritto altri quattro romanzi incentrati su di lui: Il sepolto
vivo (1970), L'amico americano (1974), Il ragazzo di
Tom Ripley (1980) e Ripley sott'acqua (1991). Anche le
numerose trasposizioni cinematografiche hanno contribuito a rendere
famoso sia il protagonista che la scrittrice, già molto amata dal
regista Alfred Hitchcock che traspose il suo primo romanzo,
Sconosciuti in treno (1950), nel film L'altro uomo
(1951).