Perché
guardare film di guerra, vi chiederete, nel marasma di pellicole che
trattano temi più moderni e accattivanti?
In
realtà ci sono tanti motivi per farlo: innanzitutto, per conosce la
storia e il passato. Certo, la ricostruzione nei film è spesso
romanzata però, se siete curiosi come me, si possono sempre cercare
informazioni e spunti in rete, nei libri, nei saggi e persino nei
fumetti, per avere un quadro più ampio rispetto alla trama del film.
Inoltre,
si può scoprire che dietro la storia ci sono uomini soli al potere,
o grovigli burocratici che vanno contro ogni logica, oppure ancora
singoli poveracci che vengono mandati incontro alla morte facendo
leva su falsi ideali.
E
poi, non da ultimo, spesso i film di guerra sono dei veri cult,
girati da registi stratosferici e interpretati da attori pazzeschi.
Quindi
mettetevi comodi per leggere la mia personale lista di film preferiti
dedicati alla Seconda Guerra Mondiale.
DUNKIRK di
Cristopher Nolan (2017)
Maggio 1940, le truppe
inglesi e franco-belghe sono bloccate sulla spiaggia di Dunkerque
(nord della Francia), in attesa che la flotta navale arrivi a
riprendere i soldati e portarli al sicuro. L'esercito tedesco avanza
inesorabilmente alle loro spalle via terra e sulle loro teste via
cielo.
L'azione si sviluppa in
tre filoni: sulla terraferma, in mezzo ai giovani soldati in attesa
dell'evacuazione; nei cieli, tra i caccia britannici che cercano di
proteggere i soldati dagli attacchi aerei dei tedeschi; via mare,
sulle navi dei civili britannici che la marina esorta a partire verso
la costa francese per supportare con i loro mezzi la missione.
Il nome del regista è
garanzia di capolavoro: tre filoni che si dilatano e si contraggono
lungo la dimensione temporale, in un clima di ansia e angoscia che ci
accompagna dal primo istante.
Qui la mia recensione completa di Dunkirk.
TORA! TORA! TORA!
di Richard Fleischer, Kinji Fukasaku e Toshio Masuda (1970)
Dicembre 1941, base
navale di Pearl Harbor (isole Hawaii). E' nota a tutti la disfatta
americana da parte della flotta giapponese, che bombardò la base
navale nemica provocando, oltre alle numerose vittime, ingenti danni
alle navi e agli aerei statunitensi.
Il film ricostruisce
quello che sta dietro la vicenda, portando alla luce le lacune della
burocrazia bellica e dei vertici di comando, e il susseguirsi di
decisione sbagliate e ritardatarie dettate dall'idea della propria
superiorità sul nemico nipponico.
Punto in più per questo
classico della guerra è che le scene del filone nipponico sono state
girate da una troupe giapponese, mentre una squadra americana si è
occupata di quelle relative alle vicende statunitensi. Un film
innovativo, se si pensa che fu girato in piena Guerra Fredda.
SI ALZA IL VENTO
di Hayao Miyazaki (2013)
Ennesimo capolavoro del
maestro dello Studio Ghibli, questo film d'animazione racconta la
biografia romanzata di Jirō Horikoshi, ingegnere aeronautico
giapponese che progettò gli aerei caccia che la Marina Imperiale
giapponese userà nella Seconda Guerra Mondiale (che troviamo in
Tora! Tora! Tora!). Le atmosfere incantate si ispirano a valori come
libertà, amore e intelletto umano, eppure questo non ha evitato
critiche a Miyazaki per i rimandi a fascismo e nazismo presenti nel
cartone. Ad esempio, Jirō nei suoi sogni incontra Giovanni Battista
Caproni, pioniere dell'aviazione italiana che sarà accusato di
filo-fascismo e collaborazionismo coi tedeschi dopo l'armistizio.
Inoltre, Jirō e i colleghi ingegneri si recano in Germania per
studiare i loro modelli aerei e trarne ispirazione per crearne di
propri. La realizzazione del cartone è stata molto lunga e sofferta
per Miyazaki, soprattutto per la delicatezza del tema della guerra e
cosa essa avesse significato per il Giappone (basti solo pensare alla
bomba atomica). In sua difesa, il regista si è sempre detto ispirato
dal suo grande amore per gli aeroplani militari e il suo Paese per
realizzare questo cartone.
LA SOTTILE LINEA ROSSA
di Terrence Malick (1998)
1942, Guadalcanal (Isole
Salomone, Sud del Pacificico). Un gruppo di fucilieri americani viene
spedito sull'isola per risalire una collina e conquistare una base
aerea giapponese.
Film intimista e corale,
ognuno dei numerosi personaggi si trova da solo di fronte alla paura
e alla morte. I loro strazianti pensieri si alzano inascoltati nel
silenzio della natura lussureggiante che li circonda. È incredibile
come animali e vegetazione continuino la loro esistenza indisturbati
e indifferenti rispetto alla morte e all'assurdità delle decisioni
degli umani.
SALVATE IL SOLDATO
RYAN di Steven Spielberg (1998)
Giugno 1944, Omaha Beach
(Normandia). Un gruppo di soldati americani, dopo essere
sopravvissuti al massacro dello sbarco del 6 giugno, viene incaricato
di trovare e salvare il soldato Ryan, per riportarlo a casa sano e
restituirlo a una madre che ha perso tutti gli altri figli in guerra.
Effetti speciali spettacolari, Spielberg non delude nemmeno – come
suo solito – per emozioni e patriottismo, raccontando la storia di
molti uomini che mettono a repentaglio la loro vita per salvarne
un'altra.
Certamente, la scena iniziale dello sbarco rimarrà nei manuali di storia del cinema per i grandiosi effetti speciali.
LETTERE DA IWO JIMA
di Clint Eastwwod (2006)
Febbraio-marzo 1945,
isola di Iwo Jima. L'isola è presidiata da un plotone di soldati
giapponesi, in attesa dell'arrivo delle truppe nemiche, decise a
conquistare il territorio sul fronte nipponico. L'attesa è dura e
snervante; i soldati la passano scavando gallerie sotterranee e
fortificando la vetta del monte Suribachi, mentre con la mente
tornano alla vita civile a cui sono stati strappati. Con lo sbarco
degli americani si inizierà una battaglia che durerà oltre un mese
e segnerà la disfatta dei giapponesi. Si tratta di uno dei rari film
girati da un regista americano che racconta interamente le vicende
dal punto di vista del fronte avversario, mostrando che anche “il
nemico” ha sentimenti, storie personali e paure.
FLAGS OF OUR FATHERS
di Clint Eastwood (2006)
Febbraio-marzo 1945,
isola di Iwo Jima. Il film è speculare rispetto a Lettere da Iwo
Jima perché racconta la stessa battaglia dal punto di vista dei
marines statunitensi. Flags of Our Father, mostra però anche
cosa accadde in America dopo che le truppe conquistarono il monte
Suribachi: il governo mise in moto una massiccia campagna di
propaganda a favore della sicura vittoria americana nella guerra,
utilizzando la celebre fotografia scattata sulla vetta del monte
mentre alcuni marines issano la bandiera a stelle e strisce. Ma cosa
si cela veramente dietro quella foto? I marines che erano presenti
dovranno scegliere se rilevare il segreto o mantenere le bugie che si
nascono dietro la guerra e le perdite umane.
LAND OF MINE – SOTTO
LA SABBIA di Martin Zandvliet (2015)
Maggio 1945, Danimarca.
Un gruppo di giovanissimi soldati tedeschi, prigionieri di guerra,
viene inviato sulle spiagge del Nord con l'infelice compito di
rimuove dalla sabbia le mine che i tedeschi avevano sepolto, convinti
che quello che fu lo sbarco di Normandia dovesse avvenire invece in
Danimarca. La tensione, l'angoscia e la paura attanagliano i giovani
prigionieri, così come lo spettatore, che partecipa alla missione
rimanendo col fiato sospeso, lasciandosi anche intenerire dalla
giovanissima età dei soldati, poco più che bambini. Il film tratta
un interessante e a me sconosciuto fatto storico, ovvero l'impiego di
soldati tedeschi a rimuovere oltre un milione e mezzo di mine lungo
la costa danese.