di Daniel Pennac
2012
Sono davvero pochi gli autori di
oggi che riescono a scrivere un romanzo davvero originale e fuori dagli schemi.
Qualcosa di nuovo e mai letto. E Daniel Pennac, pluripremiato autore francese,
possiede questa capacità. L’idea di base, nella sua semplicità, è geniale:
raccontare una non-storia (perché non c’è una storia vera e propria) attraverso
il diario che un uomo scrive riportando esclusivamente fatti ed eventi che
riguardano il suo corpo, dalla giovinezza al momento in cui sta per morire.
Il protagonista non è dunque
l’uomo che tiene il dettagliato resoconto nel diario, bensì è il corpo stesso a
essere al centro del romanzo. Al lettore non è dato sapere il nome dell’uomo e
nemmeno altre informazioni basilari che di solito emergono da subito in un
romanzo, ad esempio la professione o la città in cui vive.
Eppure, una volta terminata la
lettura, si ha nella propria mente l’immagine chiara ed esatta dell’uomo.
Questo perché, nonostante il lettore sia all’oscuro di molte informazioni che
lo riguardano, si conoscono di lui dettagli così intimi e personali – che
spesso non si ha il coraggio di rivelare nemmeno al medico – che si impara a
conoscerlo per via indiretta da quello succede al suo corpo.
Il “proprietario” del corpo è un
uomo nato nel 1923 in
Francia, che vive un’infanzia infelice a causa del carattere isterico della
madre e della prematura perdita del padre, suo unico riferimento. Trascorre
un’adolescenza spensierata in collegio e passa le estati in campagna, dove
fortifica il corpo lavorando nei campi. Dopo le prime esperienze sessuali e gli
studi universitari, arrivano un lavoro di responsabilità e prestigio, il
matrimonio, i figli e, infine, i nipoti.
Dal 1936 al 2010 l’uomo annota scrupolosamente
gli eventi più importanti che accadono al suo corpo: dalla tonificazione dei
muscoli in età giovanile ai primi acciacchi della mezza età, sino alle malattie
e ai disturbi dovuti alla senilità. Tutti gli eventi che indirettamente vengono
narrati sono registrati come mere cause di determinate reazioni del corpo. Gli
eventi, positivi e negativi, che segnano la nostra vita provocano reazioni non
solo sulla nostra psiche, ma anche sul nostro corpo. Con il tempo l’uomo
acquisisce piena consapevolezza del suo fisico e dei suoi organi, maturando una
coscienza che gli permette di imparare a conoscere i propri limiti fisici, soprattutto
raggiunta l’età adulta e l’inesorabile avvicinamento della vecchiaia.
L’uomo recepisce con entusiasmo i
cambiamenti del corpo in età giovanile e l’esplosione della sua sessualità. Il
corpo si sta forgiando e fortificando; anzi, è lui stesso che decide di migliorarlo
con l’esercizio fisico per renderlo una vera e propria “macchina da guerra”. Il
corpo però è in costante mutamento e, dopo l’apice della giovinezza e il
mantenimento dell’età adulta, inizia il suo lento ma inesorabile declino.
Nonostante la piena consapevolezza di tale declino, l’uomo conserva per tutta
la vita ottimismo, umorismo e ironia, che non lo abbandonano nemmeno nei
momenti più critici della malattia che lo colpirà in vecchiaia.
Leggendo questo libro, il
pubblico maschile si rivedrà certamente nell’uomo del racconto, sospirando in
gran segreto, sollevato per non essere l’unico a soffrire di alcuni disturbi
fisici prettamente maschili. Il pubblico femminile, invece, si divertirà nell’apprendere
che anche gli uomini, sebbene non siano colpiti da sindrome premestruale, a
volte soffrono.
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