di James Lee Burke
1994
Se amate quella che io
definisco “americanitudine” – ovvero, qualsiasi cosa in stile
americano che vi faccia sognare un viaggio negli States – Rabbia
a New Orleans è il romanzo che fa per voi.
Uno dei miei desideri è
quello di fare un viaggio in quella che nella mia testa è l'America
più tradizionale e dai paesaggi mozzafiato che si vede nei film e si
legge nei libri. Se proprio devo sognare in grande, vorrei partire
dal Tennessee e attraversare gli Stati dell'Alabama, del Mississippi
e della Louisiana, fino al Texas.
Nel frattempo, mi
accontento di immaginare New Orleans e Baton Rouge leggendo le pagine
di James Lee Burke. Lo scrittore texano è un maestro dei generi
thriller e poliziesco e la sua notorietà letteraria ebbe inizio
negli anni Ottanta grazie al personaggio dell'ispettore Dave
Robicheaux, attorno al quale ha scritto ben ventuno romanzi (e qui
esulto perché questo significa avere a disposizione molti libri
della serie da leggere!).
Il successo di Robicheaux
è talmente eclatante che sul sito ufficiale di Lee Burke è presente
una sezione di merchandising di magliette, cappellini e oggettistica
varia dedicata a questo personaggio. E pensare che, agli inizi della
sua carriera, molte case editrici avevano rifiutato le opere di Lee
Burke.
In
Rabbia a New Orleans (il
settimo della saga Robicheaux) troviamo il protagonista che vive
serenamente a Baton Rouge con la moglie Bootsie e la figlia Alafair e
gestisce un negozio di attrezzature da pesca per turisti, insieme a
Batist. Robicheaux – si deduce dai suoi ricordi – ha ormai
superato il suo problema con l'alcol.
Circondato
dall'affetto dei cari e dai magnifici paesaggi del bayou
(ovvero l'insieme di paludi,
canali e foreste di palme e cipressi che si snodano lungo il fiume
Mississippi), pare che Robicheaux abbia una vita finalmente libera
dalle ombre del suo passato di poliziotto. Pare, perché le torbide
acque del Mississippi, fiume così caro a Dave Robicheaux, nascondono
un mistero che risale alla Seconda Guerra Mondiale. Depositato sul
fondo del fiume c'è infatti un sommergibile nazista, giunto fin lì
dalla Germania di Hitler. Si scopre così che all'epoca i tedeschi
riuscivano ad arrivare oltre oceano e, posizionandosi nel Golfo del
Messico, bombardavano le navi e le petroliere americane provenienti
dalla foce del Mississippi.
Uno dei pochi ad aver
avvistato il sommergibile durante un'immersione fatta in gioventù è
proprio Robicheax. Il reperto storico si sposta in continuazione
spinto dalle maree del golfo e la difficoltà di rintracciarlo ne
alimenta la leggenda.
L'ex poliziotto viene
ingaggiato da un pezzo grosso di New Orleans per mettersi sulle
tracce del sommergibile e Robicheaux accetta l'incarico. Tuttavia, se
ne pentirà presto: senza esserne consapevole, calpesterà i piedi
alle persone sbagliate. In un intrigo di personaggi poco
raccomandabili, mafiosi, drogati, neonazisti e poliziotti corrotti
che pullulano nei sobborghi della capitale del jazz, Dave Robicheax
rischia di mettere a repentaglio non solo la sua vita, ma anche la
salute mentale della moglie. Lo psicopatico nazista Buchalter gli
dichiara guerra e farà di tutto per rendergli l'esistenza un
incubo, importunando anche Bootsie. A tutto ciò si aggiungono anche
misteriosi omicidi dei quali viene sospettato il fidato Batist.
Insomma, per Dave
Robicheax è tempo di rimettersi in gioco e tornare a indagare: non
solo dovrà scagionare l'amico e catturare il folle Buchalter, ma
dovrà anche lottare con antichi tormenti per non sprofondare nelle
vecchie abitudini.
James Lee Burke trascina
il lettore in una storia coinvolgente, in cui ci si affeziona al
protagonista e con il quale si condividono gli ambienti, gli odori, i
colori e i suoni, grazie alla dovizia di particolari con cui i luoghi
sono descritti. Insomma, si ha l'impressione di trovarsi sulla riva
del Mississippi o per le strade chiassose di New Orleans.
E nel frattempo, sognando
il mio viaggio in quei posti, continuerò sicuramente a leggere gli
altri romanzi della saga di Robicheaux.
Nessun commento:
Posta un commento