di Patrick Dennis
USA, 1955
Il romanzo Zia Mame narra le
vicende dell’irriverente Mame Dennis, un’eccentrica donna dell’alta società
americana, dedita alle feste, ai viaggi e al lusso. Mame è anche una donna
straordinaria, di grande cultura e apertura mentale. Mame, in realtà, è l’alter
ego di Patrick Dennis, autore americano omosessuale, costretto a reprimere la
propria sessualità in un’epoca, quella degli anni Cinquanta, di tolleranza
zero.
È il 1929: Patrick si presenta
nel lussuoso appartamento newyorkese di sua zia Mame, dopo la morte del padre,
uomo freddo e taciturno. L’orfanello viene affidato alle cure della zia, mentre
le ricchezze di cui è erede sono gestite dal tutore, Mr. Babcock, a cui spetta
anche il compito di vigilare sull’operato di Mame. La voce narrante di Pat,
ormai adulto, accompagna il lettore per undici capitoli ripercorrendo le
numerose avventure che egli ha vissuto con la zia a partire dalla fine degli
anni Venti fino al secondo dopoguerra.
Pat, grazie a Mame, passa da
un’infanzia solitaria e priva di affetto ad un’esistenza piena di incontri
stimolanti, avventure inverosimili e divertenti equivoci. La vita serena di
Mame e Pat si interrompe bruscamente il 29 ottobre 1929 con il crollo della
Borsa e la Grande
Depressione. Sebbene Mame goda di una rendita di duecento
dollari al mese, decide di adeguare il suo stile di vita al periodo di crisi e
cerca un lavoro. Nel 1930 Mame prova a svolgere numerose mansioni, ma fallisce
miseramente a causa della sua spiccata personalità che le impedisce di
adeguarsi alle regole imposte dai datori di lavoro. Tuttavia, il congedo
dall’ultimo impiego di commessa le vale l’incontro con un ricco petroliere del
Sud, Mr. Beauregard Burnside, che in poche settimane diventa suo marito. I
problemi economici di Mame si risolvono con il matrimonio, ma una nuova
avventura l’attende: conoscere la suocera, Euphemia, una vecchia dispotica
sudista. Mame e Pat partono alla volta della Georgia per conoscere la famiglia
di Beauregard; ad attenderli c’è una moltitudine di personaggi bigotti, tra cui
la giovane Sally, che ambisce a conquistare Beauregard. Il suo piano fallirà
grazie all’intervento di Pat e Mame sarà finalmente accettata dalla famiglia
del marito. L’idillico matrimonio tra Mame e Beauregard è destinato però ad
essere breve, poiché tredici mesi dopo l’uomo muore in un incidente a cavallo.
Nel frattempo, Pat ha ormai sedici anni e frequenta il collegio maschile St.
Boniface.
Mame, durante la vedovanza,
decide di scrivere la storia della sua vita in un libro. Per l’occasione assume
una segretaria, l’impacciata Miss Agnes Gooch, e un ghostwriter, Brian O’Bannion, affascinante cialtrone che approfitta
del suo ascendente su Mame per vivere a sue spese durante l’interminabile
lavorazione del libro. L’avventura di Mame come scrittrice si interrompe quando
Agnes e Brian fuggono insieme. Agnes, tuttavia, farà ritorno da Mame a distanza
di un anno poiché abbandonata da Brian dopo aver scoperto di essere incinta.
Ovviamente, la gravidanza di Agnes si trasforma in una nuova avventura per Mame
che decide di stare vicina alla ragazza, portandola in una località segreta per
proteggerla dalle malelingue. Mame si stabilisce nella stessa città in cui si
trova il St. Boniface e Pat sarà quindi, suo malgrado, coinvolto nell’iniziativa
di Mame, rischiando di essere espulso dal collegio quando viene scoperto a
evadere dalla stanza ogni notte per aiutare la zia e la giovane.
Il racconto di Pat approda al
1937, anno in cui diventa maggiorenne e proprietario dell’eredità; egli è fidanzato
con la bella quanto frivola Gloria Upson, che intende sposare. Decide quindi di
presentare la ragazza e i suoi genitori a Mame, la quale si accorge
immediatamente che si tratta di una famiglia di borghesi bigotti e razzisti.
Mame cerca di dissuadere Pat dallo sposare una simile ragazza; dopo alcune
incomprensioni con la zia, egli capisce il suo errore e annulla il
fidanzamento.
Qualche anno dopo scoppia la Seconda Guerra Mondiale e Mame
decide di mettersi al servizio della nazione adottando sei orfani di guerra.
Inizia così una nuova e rocambolesca avventura, che si concluderà con
l’esplosione della dimora in cui Mame alloggia con i sei piccoli vandali e
l’abbandono da parte di Mame di qualunque valore patriottico dopo questa
esperienza. Al termine della guerra Mame si concede un periodo di vacanza nel
Maine insieme a Pat. Qui Mame escogita un piano per iniziare il nipote alla
vita da adulto, mettendolo alla prova con bellissime ragazze, interessate però
solo alle sue ricchezze. Pat, come sempre, non deluderà la zia e tra tutte le
ragazze sceglierà Pegeen, l’umile ma tenace e intelligente figlia del gestore
della locanda dove egli alloggia.
Infine, nell’ultimo capitolo, Pat
riporta il lettore al tempo presente e rivela che ha sposato Pegeen e che hanno
un figlio, il piccolo Michael, che ora si trova in vacanza in India insieme
alla zia Mame, la quale è felice di avere una nuova piccola mente da stimolare.
Il romanzo, pubblicato nel 1955,
diventa un caso editoriale e Mame diventa il personaggio letterario più amato
dal grande pubblico. All’epoca nessuno è a conoscenza dell’omosessualità di
Patrick Dennis e nessuno è in grado di cogliere il vero significato della sua
opera: il romanzo costituisce una spietata critica alla società americana,
chiusa nel suo bigottismo e incapace di
accettare il “diverso”, l’omosessuale.
Il lettore dell’epoca non si accorge né di tale critica né dei rimandi omosessuali contenuti nel romanzo; questo accade perché l’autore non tratta questi argomenti esplicitamente: egli non avrebbe mai potuto esporsi apertamente con critiche mirate. Dennis sceglie invece una sottile ironia, chiamata “camp”, che consiste nel trattare qualcosa di serio in modo frivolo e spensierato, prendendosene così gioco. Non è solo lo stile di Dennis ad essere camp, ma anche Mame stessa lo è: Patrick le dà voce per esprimere quello che non potrebbe mai dire in prima persona, ovvero che la società americana è bigotta, omofoba, sessista e falsamente moralista, incapace di accogliere il “diverso”, il quale è costretto a vivere sotto mentite spoglie o ad essere “curato” con l’elettroshock – tutte esperienze che Dennis ha vissuto in prima persona e che hanno creato squilibri psicologici non indifferenti, spingendolo a tentare il suicidio tre volte nella vita.
Il lettore dell’epoca non si accorge né di tale critica né dei rimandi omosessuali contenuti nel romanzo; questo accade perché l’autore non tratta questi argomenti esplicitamente: egli non avrebbe mai potuto esporsi apertamente con critiche mirate. Dennis sceglie invece una sottile ironia, chiamata “camp”, che consiste nel trattare qualcosa di serio in modo frivolo e spensierato, prendendosene così gioco. Non è solo lo stile di Dennis ad essere camp, ma anche Mame stessa lo è: Patrick le dà voce per esprimere quello che non potrebbe mai dire in prima persona, ovvero che la società americana è bigotta, omofoba, sessista e falsamente moralista, incapace di accogliere il “diverso”, il quale è costretto a vivere sotto mentite spoglie o ad essere “curato” con l’elettroshock – tutte esperienze che Dennis ha vissuto in prima persona e che hanno creato squilibri psicologici non indifferenti, spingendolo a tentare il suicidio tre volte nella vita.
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