di Irvine Welsh
2014
Ammetto che Irvine Welsh è da
sempre uno dei miei autori preferiti, ma La
vita sessuale delle gemelle siamesi
è il romanzo con la “R” maiuscola che stavo aspettando da lui. Personaggi
svitati, narrazione incalzante a più voci, colpi di scena e critica feroce alla
società ricordano molto Trainspotting (1993),
il suo romanzo che prediligo da sempre (qui ne trovate la recensione). I due romanzi,
seppur simili, sono molto diversi.
Forse per la prima volta, Irvine Welsh
sceglie esclusivamente personaggi femminili per portare avanti la storia,
mentre gli uomini, tutti negativi, sono solo di contorno (e di intralcio alle
donne).
Inoltre, qui non siamo nella ventosa
e piovosa Scozia, ma nell’assolata Miami, la mecca del fitness, dell’abbronzatura
e del culto dell’immagine. Il luogo perfetto in cui vivere per la maniacale
istruttrice di palestre alla moda Lucy Brennan. Pluripremiata atleta di varie
arti marziali, questa giovane donna è ossessionata dal peso e dalla forma
fisica. La sua vita è interamente dedita agli esercizi fisici e alla
misurazione delle calorie. All’infuori dell’ambiente di lavoro non ha
praticamene vita sociale, fatto salvo per gli incontri occasionali che consuma
nel retro nei locali, con uomini o donne non importa, purché siano belli, magri
e abbronzati.
La vita di Lucy è destinata a
subire una svolta quando una notte sventa, a colpi di karate, un omicidio. La
sua azione coraggiosa viene filmata sul cellulare da Lena Sorenson, un’artista
obesa e in crisi, la quale manda il filmato alle tv locali. Lucy diventa
immediatamente parte del circo mediatico della tv-spazzatura, con tanto di
paparazzi alle calcagna, e si prospettano per lei fama e celebrità e la
proposta di conduzione di un reality show.
Il caso di Lucy Brennan riesce
persino a offuscare – ma solo per poco – l’altro caso mediatico, quello delle
gemelle siamesi dell’Arkansas, che hanno portato in tv il loro dilemma: tentare
la separazione tramite intervento chirurgico per permettere a una delle due di
avere una vita sessuale normale con il fidanzato o rimanere unite per evitare
la morte quasi certa di una di loro?
Mentre Lucy cerca di
destreggiarsi tra falsi amici e l’invadenza dei giornalisti, Lena Sorenson la
contatta per tornare in forma. Lucy accetta la sfida ma, dato il poco impegno
di Lena, arriverà a escogitare un piano diabolico per costringerla a
raggiungere il suo peso ideale. Il piano di Lucy prevede di imprigionare Lena
in un appartamento, costringendola a mangiare solo cibo sano e a fare attività
fisica senza sosta.
Durante le settimane di prigionia
Lucy imparerà a conoscere Lena, ma sarà soprattutto Lena a conoscere finalmente
la vera se stessa e ad ammettere tutti gli errori che l’hanno portata
all’obesità e all’infelicità. Ci saranno anche molti colpi di scena, che
ovviamente non voglio svelarvi, che porteranno le due donne a intrecciare un
rapporto simbiotico e morboso, proprio come quello che lega le gemelle siamesi
dell’Arkansas. Non solo la vita di Lena, infatti, viene messa in discussione,
ma anche quella dell’ossessiva e razionale Lucy verrà ribaltata, scavando nella
sua anima e nel suo passato.
L’evoluzione dei due personaggi
femminili è notevole, ma si dipana al lettore in maniera graduale, grazie agli
espedienti narrativi di svelamento e colpi di scena abilmente inseriti da Welsh
nel racconto. Un racconto che è a più voci, come già ci aveva abituati con Trainspotting. Ma, questa volta, non ci
sono solo i flussi di coscienza dei personaggi a farci conoscere i loro
pensieri diretti. L’autore infatti ricostruisce il loro vissuto attraverso diverse
forme di narrazione (ciascuna contraddistinta graficamente da un font diverso),
come e-mail, pagine di diario, articoli di critici artistici e flash back, e
grazie alle quali il lettore può farsi un’idea dei personaggi.
In questo romanzo, dal quale
trasudano il calore del sole di Miami e il sudore delle corse sul tapis roulant, la narrazione si tinge di
un linguaggio grezzo, schietto, diretto che rasenta il genere pulp, in una commistione con l’erotico,
esaltato dai pensieri lesbici di Lucy, che è spinta da un’incredibile libido.
Oltre che a essere un capolavoro
di stile, narrazione e costruzione dei personaggi, La vita sessuale delle gemelli siamesi è anche una feroce critica
alla società moderna monopolizzata dal culto dell’immagine e dall’apparire,
alimentato dalla tv-spazzatura che illude regalando i quindi minuti di
celebrità di cui sembra non si possa fare a meno per sentirsi realizzati
oggigiorno.
Insomma, la profezia di Andy
Warhol su apparenza, superficialità e omologazione si è avverata nel peggiore
dei modi.
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