di Peter Bogdanovich
USA 2014
con Owen Wilson, Imogen Poots,
Kathryn Hahn, Jennifer Aniston; special guest Quentin Tarantino
Il regista Peter Bogdanovich
rende omaggio alla screwball comedy (letteralmente
“commedia svitata”) degli anni Trenta e Quaranta con un film basato su
equivoci, coincidenze improbabili, imbarazzanti segreti, personaggi assurdi e un
ritmo incalzante.
L’attrice Isabella Patterson,
detta Izzy, racconta in un’intervista gli esordi della sua carriera in teatro,
a Broadway. Attraverso lunghi flash-back la ragazza evoca l’incontro con il
regista Arnold Albertson che, indirettamente, segnerà il suo destino. Arnold
viaggia spesso per lavoro e conduce una vita tra alberghi di lusso e squillo,
nonostante sia sposato con l’attrice Delta Simmons e abbia due figli. Quando
soggiorna a New York, Arnold si affida a un’agenzia di prostitute, che gli
procura ogni volta una ragazza diversa. Il regista si trova nella Grande Mela
per fare un casting alla ricerca di un’attrice per la sua nuova pièce teatrale a Broadway e, anche
questa volta, non esita a contattare la maîtresse, che gli manda in albergo una
giovane squillo. Si tratta di Izzy, una ragazza di umili origini e aspirante
attrice che arrotonda facendo la prostituta per ricchi clienti.
Arnold, presentandosi con un
falso nome e ben lungi dal rivelarle che è un regista, dopo una notte passata
con la ragazza, le offre trentamila dollari se in cambio smetterà di fare la
prostituta e si dedicherà seriamente a diventare un’attrice. Izzy accetta i
soldi e mantiene la promessa, mentre le loro strade si dividono.
Il destino li farà presto
ritrovare in teatro durante le audizioni: Izzy ottiene un provino proprio per
la nuova pièce di Arnold, nella quale
recitano anche sua moglie Delta e Ryhs Ifans, con cui Delta ha avuto una
relazione extra coniugale anni addietro e il quale ha colto sul fatto Arnold e
Izzy in hotel. Nonostante la riluttanza di Arnold, Izzy ottiene la parte. La
situazione si complica ulteriormente quando lo sceneggiatore dell’opera,
fidanzato con Jane, si innamora di Izzy. Jane è una terapeuta nevrotica e
svitata e tra i pazienti che ha in cura c’è anche il giudice Pendergast,
cliente abituale dell’agenzia di squillo e così ossessionato da Izzy da
assumere un improbabile investigatore privato per seguirla.
Mentre il film si sviluppa e le
vicende si evolvono, cresce anche l’intreccio di relazioni e segreti che legano
con un invisibile fil rouge tutti i
personaggi, destinati a incontrarsi in un incontro / scontro in cui la miccia
innescata dai tradimenti farà esplodere la bomba.
Il film, di primo impatto, può
sembrare banale e scontato perché sfrutta canoni narrativi visti e rivisti
nelle commedie degli equivoci. Tuttavia, i rimandi meta-cinematografici in esso
presenti sono numerosi. Innanzitutto, il richiamo all’arte come vita e alla
vita come arte: arte e vita si incontrano e si mescolano, confondendosi (ad
esempio, Izzy che fa un provino per il ruolo di prostituta nella pièce di Arnold), rimescolando le carte
in tavola e rinegoziando le relazioni sentimentali. Questo aspetto, unitamente
alla colonna sonora dal sapore jazz, richiamano molto i film di Woody Allen.
Altro rimando alla storia del
cinema è la frase con cui Arnold conquista le ragazze e fa colpo sulle squillo:
una frase divertente che definisce la felicità con una metafora a proposito di
scoiattoli e nocciole, che in realtà è presa dal fil Fra le sue braccia (1946) di Lubitsch.
Un altro aspetto ricco di rimandi
al meta-cinema presente nel film di Bogdanovich è l’incontro tra Broadway e
Hollywood. Da sempre, nell’immaginario collettivo e nella storia, Broadway
rappresenta il teatro, focalizzato sulla recitazione mimica e la performance “dal
vivo”, mentre Hollywood è simbolo del cinema e della recitazione del divo sul
“grande schermo”. Notoriamente, la crisi e il declino di Broadway e del teatro
nei primi decenni del Novecento furono causati dell’ascesa del cinema e dello star system di Hollywood, ponendo così
le due realtà sul piano dell’antagonismo. Ebbene, in Tutto può accadere a Broadway si assiste alla contaminazione di
cinema, che è il veicolo dell’opera di Bogdanovich, e teatro, che è il set del
film e nel quale star hollywoodiane (come Owen Wilson e Jennifer Aniston) recitano.
Un incrocio di rimandi tra cinema e teatro che si snodano lungo tutto il film,
richiamando a tratti la messa in scena teatrale e cinematografica di Birdman del regista Iñárritu (del quale trovate la recensione qui).
Insomma, il film Tutto può accadere a Broadway è
sicuramente una commedia divertente e ben riuscita che, ad attenta analisi,
risulta molto più di quanto appare.
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