di
Emily Brontë
1847
Era
da molto tempo che non dedicavo le mie letture ai grandi classici,
presa dalla foga di leggere tutti i libri di scrittori contemporanei
impilati sul comodino. Ed ecco che, un sabato pomeriggio, girovagando
per la biblioteca della mia città (Bergamo) mi sono imbattuta nel
volantino del gruppo di lettura. Libro in programma: Cime
tempestose di Emily
Brontë.
In
men che non si dica mi ritrovo iscritta all'incontro e a frugare tra
gli scaffali della mia libreria, nella sezione in cui sono stipati i
libri in attesa di essere letti (da quanto, poi??). Eh sì, perché
tra la miriade di volumi che ho in casa c'è anche Cime
tempestose.
Ammetto
che all'inizio ho avuto qualche difficoltà con l'approccio alla
scrittura dell'autrice e ai suoi personaggi pallidi e cagionevoli che
passano le ore nell'ozio. Avevo appena terminato Godetevi
la corsa di
Irvine Welsh (di cui trovate la recensione cliccando qui),
che attraverso una scrittura sperimentale ai limiti del pulp
mi
aveva catapultato nella Edimburgo di un tassista superdotato e attore
porno a tempo perso.
Capirete
dunque il mio momento di smarrimento quando ho iniziato Cime
tempestose.
Ma è proprio questo il bello della lettura: ci trasporta da una
parte all'altra dei mondi e dei secoli.
Il
mondo di Cime
tempestose è
quello di fine Settecento e inizio Ottocento, nella brughiera arida e
ventosa dello Yorkshire. Il paesaggio, come da tradizione letteraria
romantica, ha un ruolo centrale e accompagna lo stato d'animo dei
personaggi: essa muta al loro mutare interiore, per cui sarà una
natura rigogliosa quando gli uomini sono in pace con se stessi e sarà
tetra e inospitale quando questi saranno tormentati. Il titolo “cime
tempestose” denota chiaramente che nella storia prevarrà il lato
più oscuro e irrequieto dell'animo umano.
La storia viene
narrata da Nelly, la domestica delle tenute Wuthering Heights (in
italiano “cime tempestose, che dà il titolo al romanzo) e
Thrushcross Grange. L'espediente di utilizzare un narratore quasi
onnisciente, presente ovunque alle liti e alle riappacificazioni dei
personaggi è, a mio avviso, saggio da un lato ma, dall'altro, un po'
limitativo poiché seppur avendo una completa consapevolezza di tutto
quello che succede, non permette un approfondimento psicologico dei
personaggi. In questo caso, molto è lasciato all'immaginazione del
lettore.
Nelly
racconta a Lockwood, nuovo affittuario di Thrushcross Grange,
l'epopea di passione e vendetta che ha distrutto le famiglie che
hanno popolato le due magioni. Il perno della storia, da cui si
scatena poi la vicenda di intrichi e rancori, è il legame tra
Catherine e Heathcliff. Lei è la figlia ribelle del rude
proprietario di Wuthering Heights e lui è un trovatello che l'uomo
porta a vivere nella tenuta. Catherine e Heathcliff vivono
un'adolescenza felice e spensierata, priva di regole. Tutto cambia
all'improvviso quando la ragazza trascorre alcuni mesi presso
Thrushcross Grange, dove vive la ricca famiglia Linton. Qui Catherine
ha modo di conoscere le regole sociali, l'educazione e di apprezzare
i privilegi che derivano dalla ricchezza. La ragazza intesse inoltre
una forte amicizia con il figlio dei Linton, Edgar.
Tornata a casa dopo
la permanenza dai Linton, Catherine, profondamente cambiata, realizza
di non poter sopportare la vita mesta a cui il padre la costringe e
mal sopporta Heathcliff, che ai suoi occhi appare ora come un
selvaggio incolto. Non stupisce quindi la decisione della ragazza di
sposare Edgar e trasferirsi a Thrushcross Grange, nonostante riveli a
Nelly, sua confidente, di amare Heathcliff ma di non essere disposta
a passare con lui una vita in povertà.
Ed ecco che, dopo
l'abbandono, Heathcliff inizia a intessere la sua tela di vendetta,
arrivando a distruggere le persone che lo circondano. Il ragazzo
partirà per una destinazione ignota, dalla quale farà ritorno come
un uomo d'affari ricco (affari, quasi certamente, loschi).
Impossibilitato
a riconquistare Catherine, Heathcliff
ne sposa la cognata (nonché sorella di Edgar) Isabella,
dichiarandole apertamente di farlo solo come ripicca nei confronti di
Catherine ed Edgar.
La vicenda si
infittisce ulteriormente quando i rancori di Heathcliff si
sposteranno dall'amata Catherine verso i loro rispettivi figli:
Cathy, figlia di Catherine ed Edgar, e Linton, figlio di Heatcliff e
Isabella. I due giovani cugini, Cathy e Linton, sono destinati a un
matrimonio infelice, poiché la ragazza è innamorata dell'altro
cugino, Hareton, un rozzo selvaggio anch'egli cresciuto senza regole
nella tenuta di Wuthering Heights come Heatcliff. Su questo nuovo
intreccio amoroso grava proprio la presenza di quest'ultimo, deciso a
perpetrare il suo odio anche sulle generazioni future in un
susseguirsi di manipolazioni e atti violenti.
Un
romanzo certamente intenso e, tuttavia, controverso, quello di Cime
tempestose.
Dopo l'iniziale fatica per entrare nel meccanismo della narrazione e
dei personaggi, la storia si sviluppa in modo molto interessante,
portando a compimento un'opera che va ben oltre la tradizionale
storia d'amore.
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