giovedì 29 agosto 2019

IL TALENTO DI MR RIPLEY


di Patricia Highsmith
1955

Patricia Highsmith, con questo romanzo, è riuscita a creare un personaggio immortale, quasi un prototipo del geniale imbroglione. Tom Ripley è timido ma scaltro, bugiardo, anonimo tanto da passare sempre inosservato, non spicca ma sa farsi valere e quando vuole qualcosa la ottiene, non importa come. Il suo cinismo lo porterà dall'essere un piccolo truffatore a ricco uomo di mondo.
Tom è un giovane newyorkese che vive modestamente, senza un impiego fisso. Piuttosto che lavorare come qualsiasi comune mortale, si ingegna per vivere di rendita grazie a piccole ma numerose truffe agli uffici statali e alle banche.
La sua vita è ben lungi dall'essere tranquilla: è costantemente paranoico, terrorizzato di essere seguito da qualche truffato o dalla polizia. È per questo motivo che accetta volentieri l'incarico di Herbert Greenleaf, un ricco uomo d'affari, il cui figlio, Dickie, se la sta spassando in Italia tra vita mondana, aperitivi e gite in barca, senza avere intenzione di rientrare in America per lavorare nell'azienda di famiglia.
Greenleaf, convinto da Tom che questi sia un caro amico del college di Dickie, gli offre un compenso e un viaggio spesato nel Bel Paese per convincere il figlio a ritornare a casa.
Ripley raggiunge così Mongibello, un paesino di invenzione della scrittrice e che si trova in provincia di Napoli. Attraverso una serie di bugie e sotterfugi, Tom si approccia a Dickie e alla sua fidanzata Marge, facendogli intendere di avere frequentato le stesse scuole e la stessa cerchia di amici a New York. Tom non lascia nulla al caso: si è documentato in modo accurato su luoghi e persone e ha pianificato ogni battuta del copione che recita con Dickie.
Dopo aver conquistato la fiducia del giovane rampollo, Tom si ambienta a Mongibello e si abitua allo stile di vita italiano, passando le giornate in ozio tra bagni di sole, aperitivi e gite in barca.
Il rapporto tra Tom e Dickie si fa sempre più stretto, tanto che Tom inizia morbosamente a desiderare di essere Dickie. Chi non accetta l'invasione di Tom, che nel frattempo si è stabilito nella casa di Dickie, è invece Marge, che nutre nei suoi confronti sospetto e gelosia.
I due ragazzi trascorrono infatti sempre più tempo insieme, passando anche alcune notti fuori Mongibello. Tom, ben lontano dal riportare a casa Dickie, è intenzionato a sfruttare al massimo i soldi del giovane ricco e del signor Greenleaf.
La preoccupazione di Marge per la pessima influenza di Tom su Dickie accresce sempre più, fino a trasformarsi in vera e propria disperazione quando Tom fa ritorno da una gita a Sanremo senza Dickie. Ripley spiega alla ragazza che il fidanzato ha deciso di fermarsi a Roma e che ha bisogno di stare da solo.
Menzogna dopo menzogna, Tom Ripley costruisce una storia per giustificare l'assenza di Dickie e coprire le tracce del misfatto compiuto per sbarazzarsi dell'amico. Quello che rimane di Dickie sono due anelli che portava sempre e che, da adesso, sono indossati da Tom.
Ecco che inizia così la seconda parte del romanzo, ambientata prima a Roma e poi a Venezia.
Tom, grazie alla rendita che incassa al posto di Dickie, prende casa in uno splendido palazzo nella capitale e inizia a vivere l'esistenza che ha sempre sognato: una vita solitaria fatta di mostre d'arte, passeggiate tra i monumenti, ristoranti e serate passate a suonare il pianoforte.
C'è qualcosa di inquietante in Tom, poiché non solo si sostituisce a Dickie, ma ne assimila anche i modi di fare, la parlata e la postura, oltre che a indossare i suoi vestiti.
Nonostante la ricchezza raggiunta, la paranoia prende nuovamente il sopravvento su Tom. A quanto pare, per i giovani rampolli amici di Dickie l'Italia è il must per passare le vacanze e sperperare i soldi dei genitori. Sembra che tutti loro siano alla ricerca di Dickie, che non si è presentato ad alcuni eventi mondani per lui irrinunciabili, come l'annuale raduno per sciare a Cortina.
Un giorno, alla porta di Tom/Dickie si presenta Freddie Miles, che ha scovato l'indirizzo dove l'amico alloggia a Roma. Per Tom diventa complicato tenere a bada Freddie, che non crede alla storia inventata dal ragazzo per giustificare l'assenza dell'amico. La situazione si complica ulteriormente con l'arrivo sia di Marge, intenzionata ad avere da Dickie delle spiegazioni sulla loro rottura, che della polizia che sta indagando sul ritrovamento di una barca con tracce di sangue rinvenuta a Sanremo.
Tom si sente in trappola: deve fingere con Freddie e Marge per coprire l'assenza di Dickie e, al contempo, recitare la parte di Dickie con la polizia, che lo crede coinvolto nell'omicidio di Tom.
Le abilità istrioniche di Tom/Dickie si sviluppano in un crescendo di suspense che coinvolge il lettore, travolgendolo nelle imprese di Ripley al limite del possibile per non essere smascherato.
Sebbene sia un personaggio con valenza negativa, è spontaneo tifare per Tom Ripley, il quale suscita soprattutto empatia per il modo in cui si cruccia nella sua aspirazione di voler far parte di un mondo snob ed elitario, le cui persone però intuiscono le sue umili origini e le sue mire, non accettandolo così del tutto.
Eppure Tom si ostina nel suo obiettivo, arrivando a compiere omicidi e raggiri, che lo porteranno a rifugiarsi a Venezia. Marge, altrettanto caparbia e sfiduciata dal lavoro della polizia, gli resterà alle costole, coinvolgendo nelle ricerche il padre di Dickie e un investigatore privato. Riuscirà Ripley a farcela anche questa volta?
Questo thriller psicologico si legge tutto d'un fiato, nonostante il ritratto dell'Italia che ne emerge sia poco edificante e stereotipato. La trama è ben congegnata e le azioni si sviluppano in un crescendo incalzante.
Il successo del personaggio letterario di Ripley è stato tale che Patricia Highsmith ha scritto altri quattro romanzi incentrati su di lui: Il sepolto vivo (1970), L'amico americano (1974), Il ragazzo di Tom Ripley (1980) e Ripley sott'acqua (1991). Anche le numerose trasposizioni cinematografiche hanno contribuito a rendere famoso sia il protagonista che la scrittrice, già molto amata dal regista Alfred Hitchcock che traspose il suo primo romanzo, Sconosciuti in treno (1950), nel film L'altro uomo (1951).