martedì 28 marzo 2017

L'ESPERIMENTO (racconto inedito)

 
 
1962, da qualche parte nell'Universo

Nolan se ne stava appoggiato al muro del corridoio in attesa che loro arrivassero. Guardò la Cyber Clessidra che portava con sé: era in anticipo di quaranta grani.
Era così elettrizzato dall'opportunità che il Maestro gli aveva offerto, che quella mattina aveva ingollato d'un fiato la sua tazza di lactolis e germe di granato. Si era poi precipitato fuori dal suo Scomparto Oblò ed era salito sulla navicella pubblica per volare fino all'Istituto Universitario di Chimica Ipermolecolare.
Ed eccolo lì, fremente e in attesa di partecipare alla Riunione del Gran Consiglio dei Maestri Scienziati. In qualità di Allievo, Nolan non avrebbe potuto proferire parola durante la seduta. Il suo Maestro era stato chiaro: avrebbe solo potuto osservare in silenzio le discussioni dei Maestri Scienziati.
Nolan pensò che non era poi così male: nessun Allievo di sua conoscenza era stato mai ammesso nella Sala Riunioni. E poi, da quando lo aveva raccontato a tutti i suoi compagni del corso di Chimica Organofosfatica, aveva notato che Lucy lo guardava con occhi diversi.
Le infinite ore passate in laboratorio, chino sul Microscopio a Propulsione Millesimale, e le notti trascorse sui Video Libri per studiare i pesticidi, i diserbanti e il DDT, gli erano valse una ricerca che il Maestro aveva definito “ammirevole”. Da qui, la decisione del Maestro di premiarlo facendolo assistere alla Riunione, durante la quale i Maestri Scienziati avrebbero discusso di tutte le sostanze chimiche studiate da Nolan e gli effetti che si riscontravano sulla salute degli umani.
Per ingannare l'attesa, iniziò a fantasticare sull'idea di chiedere a Lucy un appuntamento. L'avrebbe portata a cena al NutriPils per una scorpacciata di pillole di titanio e poi a bere un Cocktail Quick in quel nuovissimo Scomparto Cubo sulla A17.
L'arrivo di Leila, la Segretaria del Gran Consiglio, restituì a Nolan il contatto con la realtà.
- Accidenti a quella stupida Stampante 4D che continua a incepparsi! Non trovi mai un Robot Tecnico libero che ti aiuti, quando serve!
Presa dalla fretta di posizionarsi di fronte al Rilevatore Ottico della porta della Sala Riunioni, Leila si fece sfuggire di mano tutti i fascicoli che reggeva. Nolan si chinò prontamente per aiutarla a raccoglierli. Solo allora lei si accorse della sua presenza.
- Tu devi essere Nolan. Saresti così gentile da aiutarmi a preparare la Sala e distribuire il materiale per i Maestri?
Mentre i due si rialzavano da terra, Nolan notò che i fascicoli erano rilegati con una fascia nera su cui svettavano il ghigno di un teschio e la scritta rossa “documenti riservati”.
Varcata la soglia, i due entrarono nella Sala. Il posto era un'enorme aula vuota in cui l'unico rumore era l'eco dei passi. Al centro del pavimento, riluceva un enorme disco ovale di metallo. Quando Leila premette un pulsante sulla parete, il disco si staccò da terra, fluttuando fino a fermarsi sospeso a mezz'aria. Dal pavimento levitarono poi dieci piccoli dischi tondi che si posizionarono attorno alla circonferenza del disco ovale. Il tavolo e le sedie per i Maestri erano così sistemati.
Leila si chinò sotto al disco ovale e, alla pressione di un pulsante nascosto, sul soffitto si aprì una lunga fessura dalla quale scesero dieci monitor, uno per ogni Maestro.
Nolan aspettava sulla soglia, senza osare entrare nella Sala. Quello era il luogo in cui le migliori menti scientifiche avevano elaborato teorie e scoperte ipermolecolari riconosciute in tutta la Galassia. Mentre Nolan osservava le pareti, completamente ricoperte da formule chimiche incomprensibili anche agli studenti più brillanti come lui, Leila lo riprese:
- Che fai lì impalato? Vieni qui e prendi questi. Mettili sul tavolo, uno per ogni Maestro. Io devo scappare, sta arrivando una Congregazione Scientifica Interstellare e devo andare ad accoglierla.
Leila se ne andò, consegnando i fascicoli a Nolan. Questi li appoggiò sulla superficie fredda e perfettamente liscia del disco e guardò la Cyber-Clessidra. Mancavano ancora venti grani all'inizio della riunione.
Nolan prese a girare lentamente intorno al disco. A ogni fascicolo che disponeva sul tavolo, ripensava alle scoperte che aveva fatto durante le sue ricerche. Il Maestro gli aveva assicurato che le avrebbe sottoposte all'attenzione dell'Assemblea e che avrebbero di certo contribuito allo sviluppo del progetto Terra1.
Nolan aveva prove dimostranti che l'introduzione su larga scala di sostanze come il DTT, i pesticidi e i diserbanti impiegati dagli anni dal Secondo Dopoguerra in poi, soprattutto nell'agricoltura, con il passare del tempo avrebbero causato malattie umane molto gravi. Accumulandosi nelle ghiandole endocrine attraverso una costante assunzione, seppure in minime dosi, queste sostanze avrebbero corroso il corpo fino a ucciderlo a causa di forme tumorali. Le previsioni di Nolan indicavano che nel futuro ci sarebbe stato un netto aumento dell'incidenza dei tumori, che sarebbero diventati una vera piaga per l'umanità.
L'eccitazione di Nolan si stava trasformando in impazienza. Ancora nessuno all'orizzonte. Divorato dalla curiosità, senza pensarci troppo, Nolan si allungò sul fascicolo e ne sfilò la fascia con il teschio. Iniziò a leggere la prima pagina:

PROGETTO TERRA1 – 5° incontro
Ordine del giorno:
- discutere della 3° fase – attualmente in corso – del piano di distruzione del pianeta Terra, ovvero: l'introduzione delle sostante pesticida nell'alimentazione degli umani;
- pianificare le successive fasi del piano, ovvero: introdurre nuovi fattori di accelerazione della morte umana, quali inquinamento, plastica e grassi idrogenati nel cibo di cui si nutrono gli umani.

Il progetto Terra1 si basa su esperimenti condotti sugli abitanti del primo prototipo di un pianeta inferiore chiamato Terra1, noto anche come Terra. Siamo ormai giunti alla fase centrale dell'esperimento: la somministrazione graduale ma letale di sostanze tossiche per gli umani permetterà presto al nostro pianeta Orion5 di trovare un antidoto per adattare i nostri corpi all'atmosfera.......

Un tentacolo verde sfiorò Nolan, che con uno scatto richiuse il fascicolo.
- Mi perdoni, Maestro, non volevo..
Con il cenno di una delle sue due teste, il Maestro indicò a Nolan di prendere posto. La riunione stava per iniziare.









lunedì 13 marzo 2017

CIME TEMPESTOSE

 
di Emily Brontë
1847

Era da molto tempo che non dedicavo le mie letture ai grandi classici, presa dalla foga di leggere tutti i libri di scrittori contemporanei impilati sul comodino. Ed ecco che, un sabato pomeriggio, girovagando per la biblioteca della mia città (Bergamo) mi sono imbattuta nel volantino del gruppo di lettura. Libro in programma: Cime tempestose di Emily Brontë.
In men che non si dica mi ritrovo iscritta all'incontro e a frugare tra gli scaffali della mia libreria, nella sezione in cui sono stipati i libri in attesa di essere letti (da quanto, poi??). Eh sì, perché tra la miriade di volumi che ho in casa c'è anche Cime tempestose.
Ammetto che all'inizio ho avuto qualche difficoltà con l'approccio alla scrittura dell'autrice e ai suoi personaggi pallidi e cagionevoli che passano le ore nell'ozio. Avevo appena terminato Godetevi la corsa di Irvine Welsh (di cui trovate la recensione cliccando qui), che attraverso una scrittura sperimentale ai limiti del pulp mi aveva catapultato nella Edimburgo di un tassista superdotato e attore porno a tempo perso.
Capirete dunque il mio momento di smarrimento quando ho iniziato Cime tempestose. Ma è proprio questo il bello della lettura: ci trasporta da una parte all'altra dei mondi e dei secoli.
Il mondo di Cime tempestose è quello di fine Settecento e inizio Ottocento, nella brughiera arida e ventosa dello Yorkshire. Il paesaggio, come da tradizione letteraria romantica, ha un ruolo centrale e accompagna lo stato d'animo dei personaggi: essa muta al loro mutare interiore, per cui sarà una natura rigogliosa quando gli uomini sono in pace con se stessi e sarà tetra e inospitale quando questi saranno tormentati. Il titolo “cime tempestose” denota chiaramente che nella storia prevarrà il lato più oscuro e irrequieto dell'animo umano.
La storia viene narrata da Nelly, la domestica delle tenute Wuthering Heights (in italiano “cime tempestose, che dà il titolo al romanzo) e Thrushcross Grange. L'espediente di utilizzare un narratore quasi onnisciente, presente ovunque alle liti e alle riappacificazioni dei personaggi è, a mio avviso, saggio da un lato ma, dall'altro, un po' limitativo poiché seppur avendo una completa consapevolezza di tutto quello che succede, non permette un approfondimento psicologico dei personaggi. In questo caso, molto è lasciato all'immaginazione del lettore.
Nelly racconta a Lockwood, nuovo affittuario di Thrushcross Grange, l'epopea di passione e vendetta che ha distrutto le famiglie che hanno popolato le due magioni. Il perno della storia, da cui si scatena poi la vicenda di intrichi e rancori, è il legame tra Catherine e Heathcliff. Lei è la figlia ribelle del rude proprietario di Wuthering Heights e lui è un trovatello che l'uomo porta a vivere nella tenuta. Catherine e Heathcliff vivono un'adolescenza felice e spensierata, priva di regole. Tutto cambia all'improvviso quando la ragazza trascorre alcuni mesi presso Thrushcross Grange, dove vive la ricca famiglia Linton. Qui Catherine ha modo di conoscere le regole sociali, l'educazione e di apprezzare i privilegi che derivano dalla ricchezza. La ragazza intesse inoltre una forte amicizia con il figlio dei Linton, Edgar.
Tornata a casa dopo la permanenza dai Linton, Catherine, profondamente cambiata, realizza di non poter sopportare la vita mesta a cui il padre la costringe e mal sopporta Heathcliff, che ai suoi occhi appare ora come un selvaggio incolto. Non stupisce quindi la decisione della ragazza di sposare Edgar e trasferirsi a Thrushcross Grange, nonostante riveli a Nelly, sua confidente, di amare Heathcliff ma di non essere disposta a passare con lui una vita in povertà.
Ed ecco che, dopo l'abbandono, Heathcliff inizia a intessere la sua tela di vendetta, arrivando a distruggere le persone che lo circondano. Il ragazzo partirà per una destinazione ignota, dalla quale farà ritorno come un uomo d'affari ricco (affari, quasi certamente, loschi).
Impossibilitato a riconquistare Catherine, Heathcliff ne sposa la cognata (nonché sorella di Edgar) Isabella, dichiarandole apertamente di farlo solo come ripicca nei confronti di Catherine ed Edgar.
La vicenda si infittisce ulteriormente quando i rancori di Heathcliff si sposteranno dall'amata Catherine verso i loro rispettivi figli: Cathy, figlia di Catherine ed Edgar, e Linton, figlio di Heatcliff e Isabella. I due giovani cugini, Cathy e Linton, sono destinati a un matrimonio infelice, poiché la ragazza è innamorata dell'altro cugino, Hareton, un rozzo selvaggio anch'egli cresciuto senza regole nella tenuta di Wuthering Heights come Heatcliff. Su questo nuovo intreccio amoroso grava proprio la presenza di quest'ultimo, deciso a perpetrare il suo odio anche sulle generazioni future in un susseguirsi di manipolazioni e atti violenti.
Un romanzo certamente intenso e, tuttavia, controverso, quello di Cime tempestose. Dopo l'iniziale fatica per entrare nel meccanismo della narrazione e dei personaggi, la storia si sviluppa in modo molto interessante, portando a compimento un'opera che va ben oltre la tradizionale storia d'amore.