martedì 13 ottobre 2015

Dal libro al cinema, la saga di Malaussène di Daniel Pennac



Mi obbligarono a leggere La fata carabina (1987) – in lingua francese, per giunta – per i compiti delle vacanze estive al liceo. Nonostante la copia in italiano che avevo letto al posto di quella in lingua originale, all’età di quindici anni capii ben poco dello stile e del linguaggio di Daniel Pennac. Un po’ perché ero poco predisposta verso i libri letti “per forza” a scuola e un po’ perché trovai il romanzo strano e poco comprensibile. Fortuna vuole che, terminato il liceo, l’autore, nella sua stranezza, mi avesse così colpita che decisi di leggere di mia iniziativa il primo romanzo del cosiddetto “Ciclo di Malaussène”, ovvero Il paradiso degli orchi (1985). E lì fu amore: fui folgorata dallo stile eclettico e tagliente di Pennac e mi procurai tutti i romanzi della saga Malaussène e me li lessi tutti d’un fiato. Mi innamorai all’istante delle storie incredibili narrate da Pennac e di ogni singolo, strampalato personaggio. 
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