venerdì 30 ottobre 2015

Trainspotting di Irvine Welsh, ritratto di una gioventù bruciata



Ho avuto la fortuna di leggere Trainspotting di Irvine Welsh da adolescente. Avere questo romanzo tra le mani è stato per me illuminante perché mi ha permesso di conoscere un filone alternativo alla narrativa ordinaria – e spesso banale – che si legge solitamente. Il romanzo, pubblicato nel 1993, è una finestra che si apre su un mondo fatto di storie cruenti, realistiche e grezze; storie di persone povere, spesso ignoranti, annoiate ma non per questo prive di sentimenti.
Dal romanzo è stato tratto l’omonimo film, diretto da Danny Boyle e uscito nel 1996, che vanta una colonna sonora all’altezza delle grandi aspettative, grazie a Iggy Pop, Damon Albarn, Lou Reed e Underworld, che ben si adatta alle atmosfere cupe e a tratti esilaranti della storia (esattamente come gli alti e bassi di un tossicodipendente).
Irvine Welsh, scrittore scozzese che ha vissuto in prima persona la rivoluzione punk nella Londra di fine anni Settanta e la sperimentazione delle droghe sintetiche, riversa nel romanzo il suo background fatto di esperienze illegali, risse, violenza, tifo calcistico sfrenato, povertà e disoccupazione nella Edimburgo degli anni Ottanta. 
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