venerdì 10 febbraio 2017

LA GUERRA DEI MONDI


di Herbert George Wells
1897

Nell'ultimo periodo avevo un grande desiderio di approcciarmi al mondo della letteratura fantascientifica, ma non sapevo da che parte cominciare. Nel dubbio, sono andata dritta alle origini della fantascienza con Herbert George Wells, considerato all'unisono uno dei padri fondatori di questo genere grazie al romanzo La guerra dei mondi.
Il romanzo viene pubblicato a puntate a Londra nel 1897, per essere poi promosso in forma di libro nel 1906 con le illustrazioni del brasiliano Henrique Alvim Corrêa. L'edizione che ho avuto la fortuna di leggere è proprio quella con le suggestive immagini realizzate da Corrêa, immagini che si imprimono nella mente e sguinzagliano l'immaginazione verso un mondo invaso dagli alieni e così realistico, nonostante ci si trovi alla fine dell'Ottocento.
La storia è narrata in prima persona dal protagonista, un anonimo scrittore borghese che vive a Ottershaw, una tranquilla cittadina inglese. La routine dell'uomo e della comunità viene bruscamente interrotta dall'arrivo di un oggetto non identificato che precipita in periferia, al limitare di un bosco.
Folle di curiosi, tra cui il protagonista, si avvicinano al cratere nel suolo in cui giace l'oggetto caduto dal cielo. Si tratta di un cilindro metallico dal quale escono alcune creature tentacolari e striscianti: sono i marziani. Gli extraterrestri si ritirano però immediatamente nel cilindro poiché mal sopportano l'atmosfera della Terra. Questo comportamento induce le persone a ritenere le creature innocue. Tuttavia, si sbagliano.
I marziani, infatti, mostrano subito le loro intenzioni poco amichevoli emanando un raggio laser in grado di incenerire all'istante qualsiasi cosa o persona colpisca. L'uomo protagonista si salva miracolosamente dall'azione del raggio e fa ritorno a casa. Nel frattempo i marziani restano al riparo nel cilindro, dal quale inizia a provenire un incessante rumore di martellate.
In città giunge l'esercito e la gente inizia a fuggire dalle abitazioni in direzione di cittadine limitrofe. Lo stesso protagonista partirà verso Leatherhead per portare la moglie al sicuro a casa di parenti. L'uomo farà ritorno nella deserta Ottershaw in serata e scoprirà che i marziani hanno costruito i “tripodi”, delle macchine da combattimento con cui hanno intenzione di iniziare la conquista della Terra.
Il protagonista si aggira per le strade deserte e inizialmente decide di fare ritorno alla propria abitazione per mettersi al riparo dall'avanzata dei tripodi. Ben presto però la situazione peggiora: sulla Terra arrivano altri cilindri di marziani e altri tripodi vengono costruiti. Il protagonista si rende conto che è necessario fuggire e inizierà così un viaggio a piedi per raggiungere la moglie.
Sul suo percorso l'uomo incontrerà diverse persone in preda al delirio, tra cui un soldato che paventa un futuro in cui i marziani vivranno sulla superficie terrestre e gli uomini sottoterra come i topi e un pastore che profetizza la venuta del Male e la fine del mondo per mano degli alieni.
Il protagonista non si lascia però influenzare dalla pazzia di questi personaggi e, spinto dall'istinto di sopravvivenza, prosegue nella sua fuga, stupito dalla sua stessa tenacia e forza di volontà.
L'opera di Wells non solo ha grande rilevanza dal punto di vista letterario. La guerra dei mondi è anche un'opera di critica sociale: la Terra invasa e minacciata dalla presenza aliena rappresenta le popolazioni colonizzate dalle potenze europee. L'autore abbraccia le idee del socialismo e del pacifismo in chiave positivista: auspica alla pace e alla condivisione equa delle ricchezze con l'aiuto di una scienza volta a migliorare le condizioni di vita di tutti.
Ancora oggi, a distanza di oltre cento anni, l'invasione aliena dei tripodi è viva nell'immaginario collettivo grazie a diversi film, tra cui quello diretto da Steven Spielberg nel 2005.

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