mercoledì 18 marzo 2015

IL SEGGIO VACANTE




di J. K. Rowling
U.K. 2012

J. K. Rowling abbandona le vesti di “mamma” di Harry Potter per esordire con il romanzo Il seggio vacante nella letteratura destinata al pubblico degli adulti. I temi affrontati in questo lungo romanzo sono numerosi: la tossicodipendenza, lo stupro, il suicidio, la crisi matrimoniale, la scoperta della sessualità, le relazioni extraconiugali, le false apparenze, la violenza domestica e la brama di potere. Si tratta indubbiamente di temi profondi e impegnati, attraverso i quali Rowling indaga nella vita degli abitanti di un pittoresco e idillico – ma non troppo – paesino inglese, Pagford, per portarne alla luce il marcio che vi si nasconde.
Il racconto evoca il genere del romanzo corale, nel quale non vi è un unico protagonista ma tutti i personaggi partecipano equamente alle vicende, ciascuno influenzando, con le proprie azioni, il corso degli eventi. La vicenda da cui tutto ha inizio è la morte di Barry Fairbrother, consigliere locale progressista che lascia, con la sua dipartita improvvisa, il seggio vacante. Questo seggio è ambito da molte persone di Pagford, che non esitano a sferrare colpi bassi o diffondere malelingue per screditare gli avversari in corsa per l’elezione. I candidati che ambiscono al seggio vacante sono cittadini modello solo all’apparenza; in realtà, ciascuno di essi nasconde segreti e “scheletri nell’armadio”.
Il primo candidato è Miles Mollison, figlio prediletto di Howard e Shirley. Miles è spronato dai genitori a partecipare alla corsa al seggio, con lo scopo di consolidare, di rimando, il prestigio e il potere di cui già godono nella piccola comunità. Howard è un vecchio e grasso salumiere, che nasconde alla moglie una tresca decennale. Shirley, dal canto suo, gioca al ruolo della moglie perfetta che non si scompone mai, nemmeno nei momenti più imbarazzanti, al centro dei quali si trova spesso la nuora, Samantha, prosperosa donna in decadimento che si crede ancora un’adolescente e che disprezza apertamente la suocera. Non solo, disprezza anche il marito, che considera un uomo senza spina dorsale e sottomesso al volere materno.
Il secondo candidato, Colin Wall, è il vicepreside della scuola di Pagford, sposato a Tessa Wall, di professione psicologa scolastica. Entrambi lavorano nell’ambito dell’educazione, sono quotidianamente a stretto contatto con i ragazzi, ma sono incapaci di educare e farsi rispettare dal loro unico figlio, Stuart detto “Ciccio”. Anche in questa famiglia si cela un grosso segreto, che riguarda la vulnerabilità e la salute mentale di Colin e la nascita di Stuart.
Ad ambire al seggio vacante si presenta anche Simon Price, uomo scontroso e violento che non ha mai vissuto integrato nella comunità e si candida solo perché crede, erroneamente, che Barry Fairbrother prendesse mazzette di sottobanco. Egli maltratta, verbalmente e fisicamente, la moglie Ruth e i due figli, Andrew e Paul. Il clima in cui vive questa famiglia è un clima di terrore, nel quale è necessario prestare la massima attenzione affinché nulla possa turbare Simon e far scatenare la sua ira funesta.
Infine, Parminder Jawanda, medico di Pagford, è la quarta candidata al seggio. Donna intelligente e in aperto contrasto con i Mollison, la donna non è altrettanto brava a capire i problemi dei figli, soprattutto quelli della sensibile Sukhvinder, vittima del bullismo.
Le vicende di queste famiglie, di cui l’autrice porta alla luce i segreti più inconfessabili, sono costellate da una serie di altri personaggi, adulti e ragazzi. Sono soprattutto questi ultimi al centro della narrazione, che spesso è condotta proprio dal loro punto di vista. A differenza degli adulti, che tendono a complicarsi la vita e costruirsi relazioni di comodo, i ragazzi protagonisti della vicenda sono spontanei e naturali. Questo non significa però che la loro vita sia più semplice di quella dei grandi. Anche gli adolescenti sono alle prese con problemi da superare e Rowling non risparmia loro difficoltà, anche gravi, da affrontare; nessuno di loro ha vita facile.
Sukhvinder, per esempio, è vittima del bullismo sia a scuola che on-line, e viene considerata la “pecora nera” della famiglia perché non eccelle nello studio e nello sport come gli altri fratelli. L’unica sua consolazione è data da una lametta che usa sulle braccia quando si sente incompresa da tutti. L’unica amica che Sukhvinder ha è Greta, una ragazzina che viene da Londra e che suscita le invidie della sue compagne per la sua bellezza. Nonostante Greta sia popolare, vive un’esistenza infelice a causa della madre, l’assistente sociale Kay Bawden, che mette al primo posto la sua relazione con Gavin Huges, amico del defunto Barry e segretamente innamorato di sua moglie, la vedova Mary Fairbrother. Greta diventa ben presto il pensiero fisso – e torbido – che assilla la mente del compagno di scuola Andrew.
Il ragazzino non ha vita facile, a causa della violenza e delle fobie del padre, e il desiderio di baciare Greta e avere una relazione con lei è il suo unico raggio di sole in un’esistenza passata a scansare i ceffoni paterni. Il migliore amico di Andrew è Ciccio, ragazzino il cui unico obiettivo nella vita è farsi beffa dei genitori, atteggiandosi a bullo. È anche disposto a mettere incinta Krystal, pur di arrecare dispiace a Tessa e Colin. Dal canto suo, Krystal ne sarebbe più che felice, perché questo significherebbe per lei potersene andare dalla casa della madre, Terry Weedon, tossicodipendente incallita che non è in grado di prendersi cura di se stessa e dei suoi figli.
Il romanzo è costellato di questi e numerosi altri personaggi, ognuno dei quali, con una minima e semplice azione influenza il corso degli eventi, che iniziano con la morte di Fairbrother, proseguono con messaggi accusatori nei confronti dei candidati pubblicati sul sito del Consiglio locale a nome del “Fantasma di Barry Fairbrother” e si conclude con una tragedia annunciata. Mentre gli adulti sono occupati a colpevolizzarsi a vicenda per i messaggi che rivelano i loro “scheletri negli armadi”, la tragedia incombe e non si accorgono dei problemi dei loro figli e delle loro scarse doti di genitori. Emerge il ritratto di una realtà impietosa, corrotta, nella quale prevalgono odio, individualismo e meschinità, dove tutto è però nascosto dal velo dei sorrisi di facciata, delle relazioni di comodo e della menzogna.
L’autrice non dà scampo a nessuno: non vi è personaggio che si salvi dalla tragedia, tutti ne sono coinvolti. I temi trattati sono indubbiamente seri e profondi, soprattutto laddove vengono raccontati dal punto di vista dei ragazzi, incompresi e lasciati in balìa delle loro emozioni, senza punti di riferimento nella vita, in quanto i genitori sono impegnati a fare altro. La famiglia non è più un rifugio sicuro dove i più piccoli possono sentirsi protetti dagli adulti, ma diventa una prigione in cui la convivenza forzata scatena i peggiori istinti. Rowling propone al lettore un ottimo affresco di una società allo sbando, ormai priva dei valori tradizionali, con uno stile che potrebbe tuttavia essere maggiormente personalizzato e meno didascalico, più sotteso e ugualmente comprensibile ad un pubblico adulto.

 

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